Nuovo collettore, ricominciano i lavori | L'Arena

2022-09-16 17:44:09 By : Ms. Judy Xiong

Società Athesis S.p.A. – Corso Porta Nuova, 67 – I-37122 Verona (VR) – REA: VR-44853 – Cap. soc. i.v.: 1.768.000 Euro – P.IVA e C.F. 00213960230

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Tra qualche settimana nel basso lago veronese riprenderanno i lavori per la riqualificazione del collettore, il sistema di condotte che trasporta i reflui fognari al depuratore di Peschiera del Garda. Si riprenderà da dove le opere erano state interrotte ad aprile, mentre entro fine anno Azienda gardesana servizi (Ags, committente dell'opera) prevede di aprire i cantieri di altri due stralci da poco aggiudicati. Nel primo caso si tratta di concludere la posa delle nuove tubazioni sul lungolago nel tratto tra località Villa Bagatta a Lazise e il porto di Pacengo, parte dello stralcio Villa Bagatta-Ronchi di Castelnuovo avviato lo scorso dicembre e affidato all'Impresa edile stradale Artifoni Spa di Bergamo. «I lavori sono già ripartiti con la preparazione dei cantieri per la ripresa degli scavi dove erano stati chiusi in prossimità delle feste pasquali», spiega il direttore di Ags Carlo Alberto Voi. «Verranno posate condotte fognarie in ghisa e vetroresina in analogia con le tratte già realizzate. La programmazione degli interventi è stata condivisa con l'amministrazione comunale di Lazise e gli operatori economici interessati dai fronti di cantiere, prevediamo di concludere questo lotto prima dell'inizio della prossima primavera, salvo condizioni meteo sfavorevoli». Secondo e terzo stralcio Le gare d'appalto del secondo e terzo stralcio si sono conclude con l'aggiudicazione di entrambi al Cse-Consorzio stabile europeo con sede a San Martino Buon Albergo. Uno stralcio è complementare a quello avviato ed è suddiviso nel ramo nord da località Pergolana a Villa Bagatta, nel territorio di Lazise, e nel ramo sud da località Ronchi a località Pioppi a Peschiera: una volta posate, le nuove tubazioni del lotto funzionale Pergolana-Pioppi consentiranno di dismettere la condotta sublacuale in vetroresina che collega le due località, di cui una porzione emerse in superficie nel 2016. In parallelo partirà lo stralcio nel territorio di Malcesine, tra Navene e località Campagnola. Progetto esecutivo «Per entrambi è in corso la redazione del progetto esecutivo da parte del contraente, così come previsto dai bandi di gara», spiega il direttore Voi. «Prevediamo di aprire i cantieri entro la fine dell'anno, sospendendoli a Pasqua e riprendendoli dopo il periodo turistico». In totale questi tre stralci assorbono oltre 25 milioni di euro sui circa 44 milioni disponibili per la sponda veronese e sui 116,5 preventivati nel progetto definitivo, da rivedere al rialzo per l'aumento generalizzato dei costi. In base al programma tracciato rimangono altri cinque stralci da appaltare e se l'intera opera fosse già finanziata, fa sapere Voi, sulla sponda veronese i lavori potrebbero essere conclusi tra cinque anni. Del collettore si è parlato nella serata promossa dal circolo Pd di Lazise sul tema dell'emergenza idrica, in cui il presidente di Ags Angelo Cresco ha ribadito la necessità di sciogliere il nodo risorse. «La battaglia per il finanziamento è prioritaria», ha sottolineato, ricordando i 40 milioni già ricevuti da Roma e rivolgendo un appello ideale a deputati e senatori che dal 26 settembre siederanno in Parlamento. L'altra questione che continua a preoccupare Ags riguarda la sponda bresciana. Dove, nonostante la nomina del commissario straordinario nella persona del prefetto di Brescia e nonostante quest'ultimo abbia indicato nei depuratori di Gavardo e Montichiari gli impianti a cui confluire i reflui della costa lombarda permettendo di slegarsi da Peschiera, ci sono ancora resistenze e ostilità da parte di cittadini e comitati. Il «nodo» Peschiera «È improponibile pensare di continuare a portare i reflui a Peschiera, ognuno deve imparare ad autogestirsi: già con il primo collettore si dovevano prevedere due terminali, così avremmo evitato la sublacuale Toscolano Maderno-Torri», ha considerato Cresco. La Maderno-Torri è una doppia condotta in acciaio che come il resto del collettore risente dei quarant'anni di vita, ma per la sua posizione (sul fondale, arrivando a profondità massima di 242 metri) e lunghezza (7 chilometri) è particolarmente critica, essendo anche soggetta alle «bioconcrezioni», incrostazioni generate da batteri che provocano biocorrosione. Dopo gli interventi di manutenzione straordinaria effettuati negli ultimi anni, il direttore di Ags ha fatto sapere che a inizio estate Acque Bresciane Spa ha svolto ulteriori ispezioni, confermando che il fenomeno corrosivo sta peggiorando, ma escludendo che siano in corso perdite.•.

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